approfitto della tranquillità dell’ultimo giorno di lavoro per dire la mia su un paio di questioni, sicuro che, data la bassa stagione fantacalcistica, non disturberò nessuno.
dunque veniamo al caso tanto discusso, soprattutto qui in spagna, dello scambio ibrahimovic per eto’o + 50 kilos, come li chiamano qui. tralascio i retroscena della rivalità fra il real madrid e il barcellona e in particolare fra i presidenti florentino perez e joan laporta che si arricchiscono sulle spalle dei risparmiatori che si indebitano fino alle mutande per comprarsi la casa.
piccola premessa
indubbiamente le ultime stagioni hanno visto grandi campioni lasciare il calcio italiano per scegliere spagna o inghilterra. liga e premier ne hanno guadagnato parecchio, non c’è che dire, mentre la qualità del campionato italiano sta scendendo verso livelli piuttosto mediocri. il tatticismo estremo e il difensivismo (chiamiamolo così, insomma, il concetto del “prima non prenderle”) italiano sono sempre esistiti, ma sono stati sempre mandati all’aria dai grandi campioni che hanno passeggiato sui prati della serie a. vogliamo nominarne solo alcuni per fare un confronto con la situazione attuale? bene, in ordine sparso: platini, maradona, laudrup, matthäus, zico, gullit, van basten, batistuta, il primo shevchenko, weah, zidane, avioncito rambert…
e oggi? viene un poco di tristezza. ci sono una paio di giovani promettenti e ci sono vecchie glorie incerottate. in mezzo nessuno. quindi il gioco masticatissimo prende il sopravvento e la noia si fa largo. all’estero le partite del campionato italiano vengono snobbate ogni anno di più. la nazionale italiana, checché ne dica quell’antipaticissimo di lippi che sostiene che per ogni straniero che se ne va la nazionale diventa più forte (nessuna selezione ha mai dimostrato la validità di questo teorema; allora il piacenza dovrebbe essere in champions league), la nazionale si diceva sta rispecchiando il livello del campionato italiano. gioco prevedibile, noioso, giocatori mediocri e poco coraggio nelle scelte (cassano, balotelli, santon)
vengo quindi al dunque dell’operazione calcistica.
dopo kakà, con ibrahimovic se ne va l’ultima top star attiva e all’apice rimasta nel campionato italiano. visto l’andazzo generale non c’è nulla di cui sorprendersi. in cambio arrivano un sacco di soldi che probabilmente serviranno a tappare enormi buchi di bilancio, e un grande giocatore come eto’o, che pur non essendo paragonabile a ibrahimovic in quanto a tecnica individuale, è un grandissimo numero nove, che arriva con un ruolino di 121 gol in 170 partite al barcelona. ricordiamo tra l’altro che il barcelona, senza di lui, non ha vinto. eto’o è anche un giocatore che ha un certo caratterino, ma è un grande uomo squadra e non si risparmia mai. ibra al contrario non ha nulla del uomo squadra e quando gioca sembra sempre scazzato ed è irritante vedere uno stronzo lungo lungo che prende un milione al mese che gioca con lo scazzo. quindi via. e vediamo se guardiola c’ha azzeccato, io non ne sarei sicuro.
inoltre per il gioco dell’inter prevedo un netto miglioramento. spero che i difensori e i centrocampisti non si adagino più sulle palle lunghe a ibra e vivaddio.vedremo. come vedremo cosa combina diego, che in germania era fortissimo, ma l’unica volta che l’ho visto giocare mi sembrava una fuffa.
comunque sono contrario a tutti questi milioni che volano da una parte all’altra, giocatori che costano come interi quartieri. eh, quante belle cosi si potrebbero fare con quei soldi! io sarei per una gestione più austera, modello giraudo-cinquini, vecchia squola san paolo calcio cuneo 2.
per l’asta, sono d’accordo con il presidente. ci perdiamo le prime due giornate, ma almeno faremmo l’asta a mercato chiuso. io cercherò di intervenire via skype se si riuscisse ad organizzare, altrimenti spero nell’aiuto del ds che fa sempre un ottimo lavoro e quest’anno ci sarebbe il vantaggio non indifferente che non mi comprerebbe quelle chiaviche del toro.
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